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Francesco

Al cospetto di sua maestà, il castello del Buonconsiglio a Trento

Riduttivo e poco arricchente contenere in un post su un blog ciò che la storia e la memoria riescono ad evocare attraverso la maestosità di un castello così incredibile. Lo scopo di queste poche righe è, quindi, quello di creare qualche piccola suggestione nel lettore al fine di invitarlo a visitare, a pochi chilometri dall’Ostello Città di Rovereto, Trento ed una delle sue perle più preziose.

Curiosi e pronti ad accogliere qualche spunto interessante?

Un po’ (tanta) di storia…

La storia di questa residenza rinascimentale, per bellezza pari alle più blasonate del ricco centro Italia, affonda le sue radici allorquando le roccaforti alpine avevano esclusivamente funzioni militari. Il castello, infatti, altro non è che un costrutto architettonico che venne realizzato nei secoli accorpando, ad opera dei più importanti principi vescovi, nuovi edifici o rivisitazioni degli esistenti per renderli ogni volta di moda e più funzionali.
Il mastio originario del Castello del Buonconsiglio, il torrione simbolo del castello stesso, venne realizzato all’inizio del tredicesimo secolo con funzioni difensive: assieme al castelvecchio adiacente, era anche residenza dei primi principi vescovi. Di questa parte cronologicamente iniziale preme non farsi sfuggire alla visita lo splendido loggiato veneziano, la cui vista sulla città è uno dei simboli e dei ricordi che più rimarranno impressi, e gli affreschi della parte del loggiato sul cortile interno di castelvecchio. A voi la sfida di scoprire dove è stato raffigurato il grande imperatore Carlo Magno.

Da non perdere nemmeno la splendida sala dei vescovi all’ultimo piano di Castelvecchio, un incantevole fregio affrescato che riassume la storia del principato dal 1027 al 1803, attraverso le figure dei principi vescovi succedutisi nei secoli.

Solo di un secolo più tardi, quattordicesimo secolo, la magnifica Torre Aquila ed il suo ciclo di affreschi, esempio mirabile del gotico internazionale. Il ciclo dei mesi vuole rappresentare, grazie alla mano sapiente di Venceslao, la vita di cortigiani e villani del tardo medioevo. La ricchezza di particolari, la pregevolezza delle finiture, lo spaccato sociale che emerge da questi affreschi lascia davvero senza fiato. Un piccolo dettaglio interpretativo rivela al fruitore la mancanza della tecnica pittorica della prospettiva, rappresentando la diversa grandezza delle figure come differenza sociale.

Il cuore del Castello del Buonconsiglio è rappresentato dal centrale Magno Palazzo, esempio di incredibile bellezza e raffinatezza del periodo più prosperoso del principato. Il principe vescovo Bernardo Cles, attraverso il contributo di alcuni dei più famosi pittori, scultori e architetti del rinascimento italiano fa realizzare una maestosa residenza rinascimentale. Solo per ricordare alcuni artisti che lavorarono alla corte di Bernardo Cles citiamo Dosso Dossi e Fogolino. Assolutamente imperdibile per la sua bellezza il loggiato opera del Romanino. Ritratti di re ed imperatori ben evidenziano la funzione politica di questa sala dove il principe concedeva udienza.

Con l’avvento dell’ottocento e la fine del principato, i gloriosi fasti del castello cedono il passo al dominatore austriaco che trasforma la bellezza in caserma, con conseguenti ed immaginabili predazioni, saccheggi e deturpazioni soprattutto delle sale più belle. Dell’originario arredamento non rimane più quasi nulla. In alcuni ambienti, grazie al lavoro di professionisti ed appassionati, qualcosa è stato recuperato. Rimane comunque il dispiacere di non poter rivivere le emozioni originali di chi abitò per secoli questi spazi.
Un ultimo cenno all’ormai non più cronaca del secolo scorso. Durante la prima guerra mondiale, dietro al castello, nella cosiddetta fossa dei martiri, fu giustiziato il tenente Cesare Battisti, catturato assieme al sottotenente Fabio Filzi poche settimane prima nella battaglia sul monte Corno, nei pressi di Rovereto. L’antica selva dei cervi del castello, assieme alle celle dove furono rinchiusi anche altri due patrioti italiani, Fabio Filzi e Damiano Chiesa, divennero luoghi simbolo dell’irredentismo tridentino.

Tips and Tricks

Il tempo di visita minimo è un paio d’ore. Non dimenticate di chiedere all’infopoint la mappa del Castello del Buonconsiglio. È molto grande ed in alcune parti quasi labirintico.
Al termine del percorso consigliamo un break finale di riposo presso il punto ristoro. Di lì una piacevole passeggiata nei giardini cortigiani arricchirà ulteriormente il già piacevole ricordo di sua maestà il Castello de Buonconsiglio di Trento.

Ti piace particolarmente il fascino dei castelli delle Alpi? Ti consigliamo di non perder di visita altri tre magnifici esempi di castelli altomedioevali: Castel Beseno, il Castello di Rovereto, Castel Stenico.