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Francesco

Sacrario Militare di Rovereto – Ossario di Castel Dante

Se ti trovi a Rovereto o hai in programma di visitare questa incantevole città del Trentino, c'è un luogo che non puoi assolutamente perdere: il Sacrario Militare di Rovereto, conosciuto anche come l'Ossario di Castel Dante. Questo non è solo un monumento, è un vero e proprio scrigno di storia, di memoria e di emozioni intense, che ti catapulterà indietro nel tempo, facendoti riflettere su eventi che hanno segnato profondamente l’Europa e l’Italia.

Hai mai pensato a cosa significhi trovarsi di fronte a migliaia di vite che si sono interrotte bruscamente durante la Prima Guerra Mondiale? Se ti interessa comprendere l'importanza di un luogo che custodisce le spoglie di oltre 20.000 soldati di diverse nazionalità – italiani, austriaci, cecoslovacchi, ungheresi e persino numerosi ignoti – allora questo sacrario ti darà l’occasione di farlo. Ma non si tratta solo di un ossario: qui troverai anche un contesto architettonico affascinante, un monumento che dialoga con il paesaggio circostante e che si inserisce nel Sentiero della Pace, un percorso che collega vari luoghi simbolici della Grande Guerra.

Sapevi che questo sacrario si erge su una collina, il Colle di Miravalle, e domina tutta Rovereto e la Vallagarina? Proprio così, dalla sua posizione privilegiata potrai godere di una vista spettacolare, ma soprattutto sentirai i rintocchi della famosa Campana Maria Dolens, che ogni sera suona per ricordare i caduti di tutte le guerre. I rintocchi della campana sembrano quasi cullare i soldati sepolti qui, creando un legame speciale tra passato e presente.

Il sacrario fu costruito tra il 1933 e il 1937 sulle antiche rovine del castello di Lizzana e, oltre a custodire le spoglie dei soldati, ospita anche le tombe di due importanti figure storiche italiane: Damiano Chiesa e Fabio Filzi, martiri della città di Rovereto. Ma ti sei mai chiesto come deve essere visitare un luogo così carico di storia, di sofferenza e di coraggio? Passeggiare tra queste tombe e riflettere sui sacrifici compiuti da questi giovani uomini può essere un'esperienza profondamente toccante.

L’architettura stessa del sacrario merita di essere osservata con attenzione. La struttura è imponente: un grande edificio cilindrico coronato da una cupola circolare che poggia su un basamento con due gradoni concentrici. Gli spazi interni sono altrettanto suggestivi, con tre gironi che accolgono i loculi dei caduti. Al piano superiore, troverai un altare in marmo e una Via Crucis in bronzo, opera dell’artista G. Castiglioni, che aggiunge un ulteriore livello di sacralità al luogo. Le arche di Damiano Chiesa e Fabio Filzi si trovano proprio qui, in posizione di rilievo, a testimoniare il rispetto e la memoria perpetua che la città di Rovereto dedica a questi due martiri.

Ma non è solo la storia di questi uomini a essere ricordata. Al piano terra del sacrario, una lapide e una fiamma perenne commemorano le medaglie d’oro della Legione Trentina, un altro simbolo di valore e sacrificio. Cosa ti colpisce di più di questi monumenti? La loro maestosità o il loro significato profondo? Forse entrambe le cose, perché in luoghi come questo è difficile non sentirsi pervasi da un misto di meraviglia e riflessione.

E se ti interessa l’aspetto militare, al centro del piano terra troverai anche un busto del Maresciallo d’Italia Pecori Giraldi, che comandò la Prima Armata durante la guerra. Il busto di Pecori Giraldi ci ricorda l'importanza dei leader militari e delle decisioni difficili che hanno dovuto prendere in tempi di guerra.

Se decidi di visitare il sacrario, sappi che l’ingresso è gratuito, il che rende questa esperienza accessibile a tutti. Potrai visitarlo nei giorni feriali (escluso il lunedì) dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 16:00. Nei giorni festivi, dal 2 giugno al 30 settembre, è aperto dalle 9:00 alle 13:00. Quindi, se ti trovi in zona o stai pianificando un viaggio a Rovereto, perché non inserire questa tappa nel tuo itinerario? Ti ritroverai a camminare tra la storia, circondato da un silenzio carico di significato e immerso in un paesaggio di grande bellezza.